Intervista realizzata da Gabriela Medin e Leonora Troianovski
Javier Codesal, che opera su materie plastiche ed è poeta, è un pioniere dell'arte video spagnola. Esplora con la sua videocamera questa zona instabile dove i limiti s'intravedono : il dolore la malattia e la morte. « Il dolore è un testimone preciso che delimita dei territori tanto all'esterno quanto all'interno di noi stessi » dice.
Secondo lui, l'arte tenta di rendere la carne, di dare corpo, e incontra il vuoto. Si ha l'impressione, talvolta, d'aver catturato qualcosa che con l'immagine si può toccare. Allora abbiamo l'impressione che ci sia là qualcosa di vivente. « Nell'atto creativo, c'è sempre qualcosa che fallisce. Ma c'è anche qualcosa che riesce. Almeno, quando si canta, qualcosa si localizza…»
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Traduzione di Francesca Carmignani