Intervista realizzata da Caroline Leduc e Aurélie Pfauwadel
La nostra epoca vede la moltiplicazione dei dispositivi medico-sociali mobili, che rispondono alla dissoluzione della funzione di ospizio degli ospedali e al restringimento dei budget. Marianne Auffret, eletta nel 14° arrondissement a Parigi e responsabile di un servizio di équipes mobili che intervengono a domicilio in un quadro di prevenzione delle espulsioni, ci informa su questo movimento molto contemporaneo che consiste nell'andare ad incontrare un reale immobile. Soggetti senza domanda, di cui il puro godimento del corpo è incistato a domicilio – godimento dell' Uno-tutto-solo – e non fa segnale che all'Altro sociale - L'impegno di M. Auffret per la psicoanalisi, il suo attaccamento a ciò che conta anziché a ciò che si conta, fondano il suo desiderio di evitare i binari del controllo sociale per cercare ancor più di scuotere l'autosegregazione tramite cui i muri di un domicilio incarnano un'esclusione reale.
Traduzione : Francesca Carmignani