Un réel pour le XXI sciècle
ASSOCIAÇÃO MUNDIAL DE PSICANÁLISE
IX Congresso da AMP • 14-18 abril 2014 • Paris • Palais des Congrès • www.wapol.org

Il silenzio: il reale de La Storia
Beatrice Bosi

A quarant'anni dalla sua pubblicazione La Storia di Elsa Morante è un romanzo "criticamente abrogato".

Lo spazio che la Morante dà al silenzio e ai suoi effetti è puntuale come il reale, che ritorna sempre allo stesso posto. Ne La Storia c'è un silenzio che si ripete fino alla tragica fine. Il romanzo è disseminato da un grido che implode a più riprese insieme a un indicibile a volte assordante.

Elsa Morante inventa una lingua che è correlativa di questo silenzio. Il bambino Useppe ne è l'incarnazione.

È lo stesso punto di cui Primo Levi scrive ne La tregua, quando si fa testimone del bambino Hurbinek, che era prigioniero del silenzio pur desiderando ardentemente di parlare. Useppe e Hurbinek, i due cuori pulsanti, rispettivamente della scrittura della Morante e di Levi, incarnano il punto di grande silenzio della storia, che chiede una degna operazione di scrittura.

Di quale scrittura si tratta? Di una scrittura all'altezza di un grido, del quale il silenzio si fa contrappunto.

Beatrice Bosi
SLP, Roma